Borgo Storico di Santa Fiora

Il pittoresco borgo di Santa Fiora è un piccolo gioiello del Monte Amiata con l’antica chiesa delle Sante Flora e Lucilla dove è ospitata una delle raccolte di ceramiche Robbiane più importanti al mondo e il Parco della Peschiera, il giardino botanico dove nasce il fiume Fiora, nato come vivaio per l’allevamento di trote con gli Aldobrandeschi prima e con i conti Sforza-Cesarini poi.

Storia e Origini di Santa Fiora

Un tempo possedimento dell’Abbazia del Santissimo Salvatore, questo pittoresco borgo divenne nel XIII sec. contea della famiglia Aldobrandeschi, una delle famiglie ghibelline più potenti del medioevo per la quale la ricordò anche Dante nel VI canto del Purgatorio.
Con la caduta degli Aldobrandeschi la Contea passò alla famiglia Sforza in virtù del matrimonio combinato tra l’ultima erede Cecilia Aldobrandeschi e Bosio Sforza che nel 1439 salvò l’integrità della contea inaugurando una politica di alleanze patrimoniali. A questo periodo risalgono le note ceramiche di Luca e Andrea della Robbia custodite all’interno della chiesa della Pieve delle Sante Flora e Lucilla.

Guido Sforza ospitò papa Pio II Piccolomini e, secondo la leggenda, uccise un drago che infestava la campagna, facendosi ben volere dai suoi sudditi.
Nel Cinquecento la Contea di Santa Fiora, insieme a quella limitrofa degli Orsini di Pitigliano e al confinante Ducato di Castro, rappresentò un’enclave autonoma tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Nel corso del Seicento gli Sforza cominciarono a perdere gran parte del loro potere. Nel 1673, con il matrimonio tra Federigo Sforza e Livia Cesarini, le finanze si risollevarono. Poco a poco però gli interessi dei feudatari scemarono e, tra ‘800 e ‘900, i diritti di proprietà sulle miniere, sulle acque, sulla terra furono ceduti a imprenditori minerari, enti pubblici e proprietari privati. Scompariva così il loro dominio economico e sociale, di tradizioni secolari, sul territorio santofiorese.

Il centro storico

Con la caduta del casato degli Sforza il paese scivolò nel sonno, tanto che oggi possiamo osservarlo nello splendore di 500 anni fa; il centro storico di Santa Fiora è un luogo in cui il tempo si è fermato, un inno al medioevo: i suoi stretti e tortuosi vicoli vi porteranno alla scoperta di alcune delle bellezze di questo paese non a caso incluso nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

Tra i principali punti d’interesse che si possono incontrare lungo la visita al borgo ci sono La Pieve delle Sante Flora e Lucilla, opere della scuola della Robbia sec. XIV, Convento delle Clarisse e Crocefisso miracoloso, Chiesa Madonna delle Nevi eretta sulla sorgente del Fiora e che, grazie al pavimento di vetro, offre una particolare vista sulle sorgenti del fiume. 

Una visita a Santa Fiora deve includere una passeggiata all’interno del Parco della Peschiera.

La Peschiera

Di particolare interesse è la passeggiata all’interno del Parco della Peschiera: originariamente costruito per la raccolta delle acque del fiume Fiora, divenne una vasca di allevamento di trote del conte sotto il dominio degli Sforza,

Oggi si presente come un parco da dove è possibile ammirare la muraglia su cui si innalza il borgo e trascorrere piacevoli momenti all’ombra degli alberi che la decorano. All’interno un punto ristoro offre la possibilità di trattenersi più a lungo.

Possibilità di organizzare eventi e celbrazioni su richiesta.

Cosa Fare a Santa Fiora e dintorni

Oltre ad una visita al pittoresco centro storico ed una sosta presso la Peschiera, a Santa Fiora è possibile:

  • vistare il piccolo museo delle miniere di mercurio
  • visitare (solo su prenotazione) le sorgenti del fiume Fiora
  • Durante il periodo natalizio ricordiamo la Fiaccolata per le vie del Borgo del 30 Dicembre

Infine, a qualche chilometro dal borgo, è possibile visitare su richiesta l’allevamento di Alpaca sul Monte Amiata

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